Pentema è un caratteristico centro rurale di mezza costa nell’alta Val Pentemina: tra i più suggestivi della catena dell’Antola. L’isolamento ha favorito la conservazione dell’impianto urbanistico, con le case che s’irradiano dalla chiesa addossate l’una all’altra, con ripide creuze che scendono a pettine, con scorci che riportano alla fine del XIX secolo.
Dal 1995 poi, tra dicembre e febbraio, Pentema si trasforma in un grande e famoso presepe dall’atmosfera unica: realizzato da volontari, esso è allestito nei vicoli, nelle case, nelle stalle, dove vengono ricostruiti ambienti e mestieri di fine Ottocento, utilizzando manichini a grandezza naturale con i costumi dell’epoca.
Dal 2010 è anche visitabile un piccolo museo dedicato alla vita contadina, la “Cà da Sitta” (www.reteantola.it), dal nome dell’ultima abitante dell’antico edificio, risalente al XVI secolo. Malgrado fosse stata abbandonata nel dopoguerra, la casa ha conservato tutte le suppellettili e in seguito è stata attentamente restaurata dall’associazione GRS Amici di Pentema. Nel borgo si trovano: la locanda “al Pettirosso” (ristorante con camere, tel. 010.944802) e un bar-ristoro.
Itinerario: dalla piazzetta sopra l’abitato di Péntema (798 m) s’imbocca la mulattiera lastricata, segnalata con tre pallini gialli, che salendo taglia verso ovest un ripido pendio terrazzato. La mulattiera prosegue per un tratto in piano nel bosco, poi riprende a salire. Attraversati due rii, s’incontrano, in prossimità di una zona più aperta, i Casoni della Scurtega-a (918 m). Giunti su un costone si sale a destra e dopo circa 40 minuti di cammino, si arriva alla Cappella della Madonna della Guardia (località Piani di Teglia, 1036 m; 40-50 minuti da Péntema) in bella posizione su un crinale della Val Pentemina.
La piccola chiesa risale all’Ottocento; fu costruita per voto di un sacerdote smarritosi nei boschi per via della nebbia. L’ingresso è rivolto all’omonimo, famoso santuario della Val Polcévera: anche qui la festa si celebra il 29 agosto con grande partecipazione popolare.
Dalla cappella si procede quasi in piano verso nord, fino allo spartiacque tra la Val Pentemina e la Valbrevenna, dove s’incontra il sentiero segnalato con due quadrati gialli pieni, che collega Avosso al Monte Antola.
Nello stesso punto, crocevia di antiche percorrenze, sono indicate le deviazioni per raggiungere gli abitati di Carsi (20 minuti) e la vecchi mulattiera per Cerviasca (20 minuti). Il luogo, sottostante la Costa della Gallina, è detto “Ballo della Gallina”: è una zona pianeggiante, un tempo ritrovo dei giovani delle valli, che qui, in occasione delle diverse feste patronali, potevano ballare eludendo il divieto imposto in quelle occasioni presso le chiese e cappelle. Su questa costiera correva l’antico confine tra i feudi dei Fieschi di Savignone, dei Doria di Torríglia e la giurisdizione di Montoggio e Frassinello, compresi dopo il 1547 nella Repubblica di Genova.
Si va a destra lungo il sentiero principale percorso dalla RigAntoCa e, seguendo l’itinerario, si raggiunge la Cappella del Colletto (o dei Bucci, 1283 m; 1.10-1.30 ore dalla Madonna della Guardia). Qui si gira bruscamente a destra, a ritroso in discesa, per imboccare il sentiero segnalato con “tre pallini gialli” (descritto nell”itinerario seguente) che scende ai Buoni (1120 m) da dove si continua in ripida discesa per mulattiera fino a Pentema (798 m, 1-1.10 ore dalla Cappella del Colletto).
Itinerario tratto dal volume di A. Parodi e A. Schiavi “La catena dell’Antola (113 escursioni tra Scrivia, Trebbia e Oltrepo, sui monti delle Quattro Province)”, ed. Andrea Parodi, Cogoleto 2015 (www.parodieditore.it).